Poesia

PARIS D’ANTAN (Carte Postale Ancienne)

Ho guardato Parigi
in una cartolina in bianco e nero,
sotto un cielo di paglia,
color miele.
L’uomo chiuso nel paltò cammello affretta il passo,
ed i ragazzi e le ragazze
si rincorrono,
con le bocche fumanti per il freddo,
e si stringono nelle spalle,
fra i rami brizzolati dell’albero disegnato a matita.
Per le strade tinteggiate di vapore,
ansanti di pioggia,
le persiane livide
delle finestre socchiuse
s’appannano di foglie gualcite,
nell’ultimo bagliore dei lampioni.
Il vecchio sulla panchina accosta
al passero impaurito
il pizzico tremulo
di pane secco,
mentre si strugge
nell’ultima foschia
l’eco della burrasca.
Il riflesso del cielo ritagliato a carboncino si sfa,
come lembi di carta di bambini distratti,
un ricciolo di mela si sfigura…
Il pittore raccoglie
i pennelli impastati
e rannoda le tele di graffiti,
affollate di verde e di carminio.
In uno schiocco di rame
l’ultimo filo di fumo
sbuffando sale,
nel brumoso guizzo
d’amara fuliggine.

Thea Matera