Desideri di quiete mi conducono
verso antiche "vanedde" poco conosciute
a ricordarmi del vecchio scorcio
dove ho vissuto e vivono ancora
uomini emarginati alla vita
isolati
lontani dai sentimenti
Facce insignificanti
truccate d'inerzia
pallide e inespressive
con l'aria d'eterna sofferenza
di cui se ne vede la pena
d'angustie e d'angosce
patimenti di sconforto
di pidocchi a colazione
e giorni a mezza pancia
sazi di rimpianti e speranze
Ecco io vengo da quell'intimità
e…non lo dimentico
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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