Godo in me dell'intimo desiderio
quasi fossi un bifolco che sfrutta
le novità delle proprie disaffezioni
di non voler più nulla dalla vita
Resto ancorato
al mio presente senza futuro
con il passato ormai perduto
senza speranze nè nostalgie
vagando per le mie vie
addobbate di malinconie
dove lunghi filari
d'alberi spelacchiati
parlano alle genti del mio cielo
e delle stelle che un tempo
vi risplendevano
E vorrei restar così
in questo passeggiare immobile
come un eterno stare
affacciato a una finestra
a compiacermi nel mio crepuscolo
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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