Tempi spietati di disperazione
segnano il destino
portando attraenze
immobili nell'anima disboscata
Calanti feritoie
generate dalla natura matrigna
fascicoli immortali
la cui memoria
s'è persa nel vivere spettrale
che parlano delle gioie dei dolori
e donano alla mente
il piacere cinico
di una vita franata nei migliori ricordi
ora intrisi di paura
Soffre l'anima
per le ferite di tante battaglie
sanguina mesta nel dolore pulsante
non più convinta di viver la vita
stanca delle carezze mai ricevute
e logorata dagli sforzi mal ripagati
Spenta
muta
stordita
annullata
scandisce d'inerzia il suo tempo
nel torpore che insinua la rassegnazione
piuma leggera a sfiorare la vita
che s'avvia all'estasi dormiente
E chissà
forse ne potrebbe esser contenta
a chiuder d'euforia i disincanti vissuti
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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