Parla il silenzio al meriggio
incerto e timoroso
nel naufragar dei sentimenti
in ricordi d'adolescenze
vissute nella pretesa
di divenir precoci giovinezze
Si fanno portavoce
del malcontento dell'anima
con ingenuità a crescer di mito
onde fiacche d'emozioni
a infrangersi
malate di presunzione
sugli scogli aguzzi della vita
Stasi
sprofondate nel sogno del nulla
che avvolgono di torpori i giorni
nell'ore in cui la mente
intensifica la noia
oppressa
dai tormenti del suo pensare
Orpello decaduto
pregno di fasti d'oblìo
e dell'usura del tempo
trovo la mia quiete
in ciò che è stato memoria
nel rilegger di antichi versi
utili a ammansirmi l'anima
E la speranza m'esalta
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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