Così,
è divenuto troppo stretto
lo spazio del vivere,
dibattuti come siamo
tra la nostalgia per il pensare
e l'amore per pensieri.
E i contorni dei giorni,
nella sopportazione
dei disagi d'ognuno,
sono ormai plasmati
con migliaia di capocchie di cerini
che una piccola fiammella
non so quanto involontaria
da un momento all'altro
potrebbe incendiarne le ore,
facendole tracimare
verso immani tragedie
nell'equilibrio scostante
della condizione umana
sempre in bilico sugli orli
degli abissi interiori.
E nell'identità personale
che ci abita e ci accompagna
cercare le ragioni affettive
delle parole e dei gesti
anche in ciò che ci disturba.
.
Cesare Moceo poeta di Cefalù
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Poesia