Nei suoi studi sul "mundus imaginalis", tema ricorrente nell'ambito della mistica islamica, il grande Henry Corbin giungeva a formulare un'ipotesi speculativa di grande potenza e di enorme portata anche dal punto di vista pratico: l'immaginario non coincide con il cosiddetto "irreale", il mondo immaginale è l'anello di congiunzione tra il mondo dello spirito, il mondo intelligibile dei platonici, e il mondo della materia corporea. Ecco allora che il mistico è colui che accede al mondo dello spirito attraverso il distacco dal mondo corporeo, e l'accesso al mondo immaginale. Come non cogliere l'analogia 'alchemica' che si stabilisce tra questo schema e il viaggio dantesco attraverso i tre regni dell'oltretomba?
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