Diario

glossa a Hillman (Il codice dell'anima)

Prima di nascere ciascuno di noi elegge un'immagine archetipica, un destino, un carattere. "Il carattere è il destino dell'uomo" sentenziava Eraclito, già prima che Platone elaborasse il mito di Er, nel X libro della "Repubblica". A ciascuno di noi, quindi, venne assegnato un compagno di viaggio invisibile, un "daimon", un "genius", uno spirito-guida se vogliamo. Quella voce, quello spirito-guida ci ricorda la scelta originaria che facemmo prima di attraversare il Lete e dimenticare tutto. Quello spirito è la memoria interiore che ci impone di restare fedele a noi stessi, al di là e oltre la meccanicità degli eventi esterni e delle spinte che riceviamo dal mondo cosiddetto reale. E allora che altro è l'evoluzione interiore se non lo sviluppo dinamico di quella immagine, la difesa da tutte le interferenze esterne, la coerenza rispetto a un modello che ci appartiene come singolarità unica e irripetibile ?

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