La solitudine radicale che si sperimenta quando ci si immerge nella natura, fuori del brusio del mondo, liberi dai rumori molesti e dal chiacchiericcio della gente, conferisce una lucidità spietata, una comprensione viscerale della condizione umana, della finitezza invalicabile del destino. Sei veramente solo quando ti trovi di fronte all'immensità del cosmo, e quando riesci a contemplare, insieme al cosmo, l'immensità del nulla che ti attraversa. Difficile non uscire storditi e un po' ubriachi, di fronte a un'esperienza abissale di questo tipo.
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