Scrivo e mi distolgo dalla noia
che affligge e riecheggia nei miei giorni
e nel mio scetticismo costellato di fede
nella difficoltà di raccontarmi a Voi.
Conflitti interiori epiloghi tragicomici
che avvolgono l'anima e la disperazione,
notti insonni a viaggiare lontano
dove perdermi e fantasticare
ascoltando lo scalpiccìo dei pensieri
e il battito delle emozioni.
Lapidari pensieri
che appartengono all'interiorità
e ai quali solo Io,
Cesare assoluto di me stesso,
posso provvedere e descriverli
e che m'invadono
nel potere d'esprimere la mia mente,
cercando in essa tutta l'imparzialità
delle sentenze del mio condannarmi.
E mando continuamente ambasciate di passioni,pregne d'entusiasmi,al cuore
a trattare tutte le condizioni della resa
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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Poesia