Nel porre la materia in Dio, afferma Giordano Bruno, seguiamo l'implacabile logica del discorso razionale in accordo con le parole del Salmista: compiuta "coincidentia" di ragione e autorità. Dio è luce e tenebra assoluta, afferma il Salmista, e quindi atto e potenza in Lui coincidono. L'essere in atto esprime la forma assoluta del totalmente Altro, l'essere in potenza esprime la materia assoluta del poter essere infinitamente dispiegato. Non siamo di fronte a una "definizione" di Dio, tutt'altro. Siamo di fronte a un limite del pensiero finito, come lo spettatore estatico di Leopardi: "Così tra questa / immensità s'annega il pensier mio: /
e il naufragar m'è dolce in questo mare".
Diario