Fisso con le parole ciò che il giorno
reca alla mia anima intorpidita
nel mio sentirmi un errore
che accompagna i disagi della mente
Vago senza meta
sperduto nel mio labirinto
di stantìa calma e assoluta quiete
tra spegnimenti d'astri e stelle cadenti
brividi finti e bugie festanti
dove ciò che io sono più non mi sento
E mi restano appiccicate al pensare
le larve dei declivi
su cui s'inerpicano i pensieri
vestigia sporche del mio sapere
dubbi dei profondi abissi
dentro cui scivola la mia coscienza
E mi perdo implorante d'abbracci di vita
fra i miasmi della mia intimità
.
Cesare Moceo
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