Poi vi chiedete perché sia nata una discussione per una cosa così inutile e futile. Può nascere un attrito da un tema così innocuo? Da qualsiasi cosa può nascere un incomprensione, uno screzio, ma ogni volta ci meravigliamo di fronte alla quantità di stronzate che ci diciamo, di come per colpa di una frase di troppo o un'affermazione inaspettata e non pianificata ,i più iracondi si accendano e si buttino a capofitto in una discussione accesa difronte all'incredulità del resto del gruppo che con frasi di circostanza cercano di tenere sotto controllo la situazione. Tuttavia anche i meno temibili ad un certo punto si sentono presi in giro, schiaffeggiati dalle stesse loro parole che vengono mal interpretate e speso nemmeno ascoltate nella loro completezza . Perché bisogna ammetterlo chi si arrabbia più spesso molte volte è colui che non pone sufficiente attenzione sulle parole altrui, pensando solamente in modo nevrotico ai propri piani e alla possibile distruzione di essi. Di conseguenza si adopera con tutte le forze per ostacolare la disfatta senza accorgersi di star utilizzando armi troppo pesanti. Ed è così che non ci si distingue più e anche la ragione e il buon senso lasciano la stanza. Quegl'istanti dopo la tempesta, quando le mani smettono di tremare e il cuore termina la sua folle corsa, lì arriva il momento dell'empatia. Empatia, una parola strana a parer mio, quasi sottovalutata certe volte. E' quell'aspetto del carattere in particolare di noi stessi che cresce insieme e dentro di noi. Irrompe della nostra testa mettendo in dubbio tutto quello che abbiamo pronunciato destabilizzandoci e ci domandiamo del perché di come una singola persona possa mettere in dubbio l'integrità di un gruppo. Alcuni potrebbero domandarsi della causa del suo nervosismo, altri esclamerebbero che forse quel giorno colto alla sprovvista dalla cara e viscida noia abbia deciso di dare una scossa alla sua vita rivalutando tutto ciò che sorprendentemente gli rimane perché si sa ti accorgi di quello che hai solo quando lo perdi no?
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