La sabbia si mischia
a l' aria di sale
smossa da Maestrale
che sferza la pelle.
Brontola il mare,
digrigna i denti,
s' arruffa, si rivolta,
risacca.
La mareggiata
si è mangiata
quasi tutta la spiaggia
fra lampi che
esternano in cielo
un girone dantesco
della Divina Commedia
e illuminano la notte
con la luce del giorno
e del timore
che elettrizza l' aria,
con rombi di tuono
che scuotono le emozioni,
che accompagnano
pioggia a secchiate
nel furor di tempesta.
E' L' Inferno in rivolta
che brucia nel suo stesso fuoco,
con i dannati
che hanno preso il sopravvento
e fustigano i diavoli increduli
con fruste chiodate
che incrinano le corna affusolate…
Le urla di dolore si sentono
fin da sopra i tetti delle case
e attizzano il fuoco dei camini.
Si nascondono i gatti
in rifugi di fortuna, sotto
le auto in sosta sbattute
violentemente da l' acqua
che scroscia e dalla grandine
che lascia spessi manti
di freddo candor sul lungomare
e sul poco arenile ancor sabbia.