Mi sto ad ascoltare,
seduto,con il capo reclinato
e con gli occhi socchiusi,
appoggiato al mio davanzale
al debole lume della luna,
i cui raggi si spandono palpitanti
al passaggio di scure nuvole
sospinte dal vento.
Là,davanti a me c'è la notte,
la mia notte,scura e senza stelle,
con i suoi perlacei riflessi
che attirano lo sguardo
dentro l'abisso delle tenebre profonde.
E in quel gioco d'ombre,
argentei spiragli nitidi e inevitabili,
s'intrufolano,donando al mio buio
illusioni che credevo fossero ormai perse
.
Cesare Moceo ragazzo del 53
Poeta di Cefalù destrierodoc
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Poesia