1 dicembre 2019
La Liguria
in una vasca,
di porcellana,
coi sali da
bagno,
alla lavanda,
e del mar
morto,
a pulire,
le impurità,
nei
nubifragi.
Alberi nudi,
dall'autunno,
spogliati,
i loro,
rami,
come
braccia,
scheletrite,
protese,
in alto,
nell'inesauribile,
moltitudine
di vapori
sospesi.
Diramazioni,
di legno,
a centellinare,
indeterminati,
millimetri,
pluviali,
abeverando,
brulle,
e disabitate,
inquietudini.
Le celebrazioni,
per la nascita
di Cristo,
feste,
non più,
sentite dal
profondo,
ma mercati
in completo,
gessato,
ad alto tasso,
di profitto.
Opulenza,
consumistica,
tra foglie,
secche,
decadute,
in basso,
depositate,
su lastre,
cementificate,
a spirare via,
senza alcuna,
consapevolezza
di sé.
Un vecchio,
di stracci,
confezionato,
elemosina,
ai bordi,
della civiltà.
La carità,
la chiede,
con una
tazzina,
da caffè,
di una bottega,
dei semi,
tostati
e macinati.
Un
epoca,
precedente,
distante,
dimenticata,
unitamente,
alla gratifica,
per la sua
attività,
di
preparazione,
e
servizio,
bevande
alla
caffeina.
Per lui,
nessuna,
stella cometa,
veste decorativa,
con cui
incoronare,
un abete,
ad albero
di natale.
O
presepe
di San
Francesco,
da
edificare,
intorno a un
falò,
per,
la sacralità,
della natività
da immortalare.