Scrivo,
divorato da quest'ossessione,
da questa passione
istillata in me dalla vita.
E nel mio scrivere,
m'illudo d'assurgere
a grandezze culturali,
mentre al contrario mi accorgo
della mia bassezza intellettuale.
Utopie d'incolto,
capriole di versi fumosi e incerti
che stordiscono i pensieri
nella piacevole inerzia della volontà di sovvertire il destino
e che spingono l'anima ingenua
e prigioniera dei suoi confini
a non ascoltarsi.
.
Cesare Moceo eterno ragazzo del 53
Destrierodoc senza voler essere Poeta
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