Il filo conduttore che unisce Dante a Leopardi, a distanza di secoli e nella dismisura dei contesti storico-culturali di riferimento, è il fatto che in entrambi la poesia è imbevuta di sostanza etica. Il soggetto poetico è un soggetto etico. Alla denuncia dello stato presente di cose, corrotto e servile, corrisponde l’appello alla costruzione di un futuro diverso, alternativo al declino morale dilagante. A “Dante profeta”, nell’accezione stabilita a suo tempo dal grande Bruno Nardi, corrisponde un “Leopardi utopista”, in una accezione ancora tutta da esplorare.
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