L’arte di Franz Kafka è una forma di intimità con l’angoscia, un’angoscia sorda e tenue che resiste alla parola, ma che proprio per questo costituisce una sfida estrema al discorso letterario, al suo farsi volontà di espressione. Una fare che è anche un disfare, un disfacimento dell’io narrante e del soggetto. Un fare che è anche un disfare come le onde del mare. Mal di mare in terraferma, lo chiama Kafka in un suo aforisma.
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