L’estasi dei mistici è al tempo stesso un rapimento dell’anima. L’essere fuori di sé coincide con l’abolizione dell’io e al tempo stesso con l’immersione in uno stato altro (e alterato) che tende a inglobare la mente umana nell’infinito, nell’oceano dell’essere. In questo senso il “naufragar” con cui si conclude L’Infinito di Leopardi è un’esperienza mistica ed estatica nel senso tecnico e letterale del termine.
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