Sbuffa il vento,
soffia a più non posso,
sibila come serpente a sonagli
per intimorir l' antagonista ignaro
di aver violato il suo territorio.
lo sento, costante imperturbabile,
minaccioso vento di tempesta
nella notte immobile,
nel buio pesto di una notte senza Luna,
addolcito da lampioni solitari,
dallo stormir di foglie,
nel gelo che accartoccia la pelle,
le emozioni, sempre più
prigioniere del sonno che
chiude le palpebre
per riaprirle nel colore dei sogni,
nella luce delle costellazioni che
solitarie brillano
cavalcando l' immensità dell' infinito
ma ancor troppo piccolo
per contenere tutto l' amore.
Nel pensiero di uomini soli che
ricercano attimi di vita
non più nitidi, emozioni
dimenticate nel giardino del tempo,
sempre fiorito e ricco di colori
e profumi di Primavera, ma
sempre parco dei suoi tesori,
geloso dell' amore che contengono,
della speranza che unisce e rafforza
l' autostima di menti fragili
sempre più preda di fantasmi interiori
che minacciano la felicità,
la voglia di vivere e sorridere.